venerdì 16 novembre 2012

Se ti fai cagare in testa, poi non puoi lamentarti della puzza!

E' successo ancora una volta. Case editrici che sfruttano giovani illustratori, alle prime armi, spaesati, spaventati dallo spauracchio della crisi, ipnotizzati dall'"opportunità" di vedersi in vetrina e fare tante belle foto col cellulare. Bene. Per quanto io ami, le favole e l'illustrazione per bambini, il linguaggio che sto usando in questo post non è sicuramente adatto a loro, nè ai perbenisti con qualche anno in più. Io mi sono davvero rotta le palle, di parlare per ore con i miei colleghi, dicendo quanto questo mondo editoriale sia cattivo con noi poveri, poveri illustratori. E' vero, è difficile trovare gente onesta a questo mondo. In campo commerciale non ne parliamo neanche. Gli editori vivono di vendite. Vendite=Soldi. Visto che più soldi ci sono, meglio è (per loro, off course), cercano di prenderli da ovunque e anche di non spederli, dove possibile. Se tu autore dai il benestare per utilizzare la tua creazione a titolo gratuito ci deve essere davvero una buona ragione. Per quello che mi riguarda: "sono all'inizio", "non so quanto chiedere", "non sono nessuno", ecc non sono neanche lontanamente delle buone ragioni. Datevi una svegliata amici!!! Se ti fai cagare in testa, poi non puoi lamentarti della puzza!


1 commento:

  1. L'unica buona ragione per NON lavorare gratis è:
    se lavori gratis una volta, poi lo dovrai fare per sempre.
    Perché poi tutti lo sapranno, e giustamente non ti vorranno pagare.
    L'unica buona ragione per lavorare gratis è: l'ha chiesto mamma. E basta.

    Poi c'è la cerchia di quelli che "eh lo faccio perché mi piace". E quindi rovinano anche tutte le opportunità degli altri. Nel momento in cui si hanno """"autori"""" del genere, ovviamente l'editore li sceglie così da non pagare gli altri. Per quelli tante sprangate nei denti.

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